3 maggio 2015

La teoria della relatività, ovvero: "Che metodo usi?"


Molte volte mi è stato chiesto:" Tu che metodo usi?"

Parlando di educazione e di benessere del cane e del proprietario, credo che in una cinofilia concreta, (a parte i punti cardinali molto saldi) non esistano assolutismi, non esistano metodi assoluti, ma che, al contrario, tutto sia molto più relativo...
Relativo a costi, rischi, benefici, risorse, capacità, vantaggi, handicap e, in ultima istanza, relativo al vaglio dell'interpretazione personale umana!

Gli assolutismi sono i padri, da una parte, della cinofilia pindarica, che ha poi creato il famosissimo cane che non c'è , e dall'altra della cinofilia ottusa e militaresca che non ammette innovazioni e personalizzazioni!
Nella cinofilia coi piedi per terra credo che invece esista la relatività!
Relatività nell'applicazione dei vari metodi  a quel cane, a quella realtà, a quello scopo, a quel contesto.

Come educatore il mio compito è quello di analizzare il tipo di richiesta che il nucleo famigliare mi pone, le potenzialità degli attori, le risorse da poter "sfruttare", il cane, l'ambiente, e poi, sintetizzando ed elaborando i dati raccolti, scegliere la strada più giusta (metodo) da intraprendere per raccogliere i frutti migliori.
Tutte le altre sovrastrutture ideologiche , non mi interessano...
E' chiaro che la prima cosa di cui tengo conto è il benessere del cane!
Un benessere inteso non solo nel qui e ora, come fanno i cani, ma soprattutto, con molta lungimiranza, nel lungo termine.
E questo benessere, a mio avviso, è sempre un benessere relativo e non un benessere assoluto!
Benessere relativo a ciò che quella realtà, ( messa dall'educatore nelle migliori condizioni per realizzarlo) potrà offrire a quel cane.

A me basta che i confini di quel benessere siano abbastanza estesi, per il resto non mi formalizzo
Non mi formalizzo e non mi fossilizzo sul metodo che mi piace di più, tanto meno sull'approccio che è più rispondente alle MIE ideologie

Devo, in qualche modo, adattarmi alla realtà che mi trovo davanti, perché il soggetto del percorso educativo da fare, non siamo io e le mie preferenze, bensì il cane ed il suo proprietario!
Sono loro i soggetti ai quali rapportare il tutto!
Chiaramente ho dei punti fermi, molto saldi, SUI QUALI SONO MOLTO RIGIDA, ho delle convinzioni sulle quali non transigo, ma a parte queste mie granitiche certezze, credo che tutto il resto sia relativo!

Chiaro che dove è possibile, cerco sempre di illuminare i proprietari secondo la mia concezione del cane... a volte funziona... a volte no!
Quando non riesco ad illuminarli, non posso abbandonare al loro destino cane e proprietario... ma devo comunque consigliare il male minore...
I fanatici non consigliano mai il male minore, al massimo quando non risolvono niente con i loro integralismi, si limitano a consigliare, come male minore, l'eutanasia del cane (molto ma molto gentilmente) o altrettanto gentilmente, il farmaco a vita.

E per capire quale sia il male minore le domande si sprecano...

Meglio tenere un cane randagio che muore di fame nelle strade di un paesino qualsiasi del sud o meglio affidarlo a un proprietario che lo terrà tutta la vita nel suo bellissimo giardino?
Meglio sterilizzare i cani o lasciarli come madre natura li ha fatti?
Meglio la sterilizzazione precoce o tardiva?
Meglio prendere il cane dall'allevatore meglio al canile?
Meglio collare o pettorina?
Meglio cibo industriale o casalingo?
E potremmo andare avanti così ad oltranza senza cavarne dal buco assolutamente nessun assolutismo!
A mio avviso, non esistono assolutismi bensì relatività
Relatività assoggettata anche alle opinioni umane...
Il meglio lo si deve analizzare volta per volta, secondo quella realtà, e secondo scienza, coscienza e conoscenza...
Assolutismo fa rima con fanatismo e non va bene...

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