E
così ancora una volta assistiamo impotenti ad un’altra ingiustizia, che, come
tante altre, ci indigna ma che, come tante altre, dopo la rabbia, abbiamo
imparato a subire rassegnati!
Dopo tante proteste, dopo tante battaglie, dopo tanta partecipazione, quello che rimane è solo tanta amarezza.
L’orsa Daniza è stata giustiziata!
La sua colpa?
Quella di aver fatto ciò che una mamma per istinto naturale fa; difendere i suoi cuccioli!
Questa notizia lascia tanta amarezza, tanto sconforto e tanta sfiducia perché, ancora una volta, una creatura innocente ha pagato le colpe altrui…
La sua storia in breve Daniza è un’orsa trasferita nel 2000 dalla Slovenia nei boschi del Trentino, durante il progetto Life Ursus.
A ferragosto ha ferito un cercatore di funghi, palestrato, soprannominato “Carnera” per via della sua corporatura massiccia e muscolosa, che si era addentrato nello spazio vitale dell’orsa; avvicinandosi troppo ai suoi cuccioli, l’uomo, ha suscitando in Daniza una legittima reazione istintiva di difesa.
Partendo dal presupposto che una belva feroce non lascia come autografo ferite da 40 punti di sutura possiamo dedurre che Daniza non fosse il mostro assassino che volevano dipingere, perché un plantigrado veramente arrabbiato, se ti attacca, non ti lascia la minima possibilità di tornare a casa a raccontare l’avventura…
Infatti, etologicamente parlando, il fine di una mamma orsa minacciata non è quello di uccidere l’invasore ( troppo pericoloso e troppo dispendioso di energie preziose) bensì quello di farlo allontanare; e questo Daniza ha fatto.
Ebbene per questo comportamento naturale, Daniza, è stata condannata; dapprima mediante soppressione, in un secondo tempo la condanna di morte è stata permutata in cattura, vista la marea di indignate proteste arrivate alle amministrazioni da tutti i fronti, e siccome, come ben si sa, i dissensi non fanno mai bene ai politici a Daniza sembrava fosse stata concessa almeno la possibilità di rimanere in vita.
Purtroppo non è stato così!
Daniza oggi se n’è andata senza sapere perché, innocente come solo gli animali sanno essere, dopo che l’homo sapiens le aveva tolto colpevolmente habitat, cibo e dignità.
Daniza non potrà più proteggere teneramente i suoi cuccioli, non potrà più crescerli e farli giocare, istruire, Daniza non potrà mai più respirare l’aria umida e frizzante dell’autunno Trentino, non potrà più guardare l’azzurro del cielo, il verde dei prati, godere del sole, sentire la neve sotto ai piedoni, no!
L’idiozia umana non ha ammesso sconti!
L’uomo che dovrebbe essere il custode delle meraviglie della natura, invece, a causa della sua stupidità e cupidigia, sta distruggendo tutto quanto gli capita tra le mani
Povera Daniza, chi si prenderà cura dei tuoi cuccioli adesso?
Che fine faranno?
Chissà se lassù ti daranno il permesso di continuare a proteggerli…
1 commento:
Una vera tristezza. Quanto è crudele l'uomo. Ciao
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