Ultimamente mi sono trovata a leggere questo articolo di
qualche anno fa, corredato di video esplicativo
Per chi non conoscesse l’inglese riassumo brevemente il
succo.
Per soddisfare questa sua necessità, lo psicologo ha sottoposto la sua cagna ad un training intensissimo (5 ore al giorno per 5 giorni la settimana nell’intero arco della vita del cane di 9 anni) durante il quale venivano mostrati giorno per giorno a Chaser giochi nuovi ai quali venivano associate le relative definizioni verbali.
Il compito di Chaser era quello di associare la parola all’oggetto e ricordarsi nel tempo il nome giusto per l’oggetto giusto.
Durante tutto il periodo del training la border collie veniva testata periodicamente attraverso vari comandi (tocca con la zampa, porta, tocca col naso) per capire quante risposte giuste fosse in grado di dare rispetto al gioco che John Pilley le chiedeva di segnalare.
Il risultato ha dato il 90% circa di risposte esatte.
Dumentato il tutto, John Pilley ha pubblicato i risultati di questo esperimento su New Scientist ed è nato il “personaggio fantastico”
Il video prosegue con altri esperimenti fatti; uno per capire se il cane è in grado di seguire un’indicazione data dall’uomo e di quanto il cane può essere più bravo rispetto ad un bambino di 2 anni e rispetto ad una scimmia bonobo, l’altro per capire se quando il cane guarda il suo proprietario prova emozioni simili all’amore. =_=
Inutile dire che i risultati ottenuti sono stati interpretati come strabilianti e come indice di capacità intellettive ed emozionali straordinarie fino ad ora sconosciute del cane moderno.
Io qualcosa da obiettare in merito ce l’avrei!
1) Mi verrebbe da dire povero cane...
5 ore 5 giorni alla settimana per fare un puro e semplice esercizio mnemonico mi sembra al limite della crudeltà mentale umana...
Uno psicologo che dice di considerare la sua cagna come una figlia, che la sottopone ad un training quotidiano ripetitivo, ossessivo e stressante come quello di imparare vocaboli nuovi e per il cane, etologicamente parlando, assolutamente insignificanti, mi fa nascere degli inquietanti dubbi…
Chiunque abbia un po’ di esperienza con cani da lavoro, cani che praticano sport, cani adibiti in attività di utilità sociale, sa perfettamente quali siano i limiti temporali e qualitativi da non varcare per non rendere gli esercizi da imparare noiosi, ripetitivi, ossessivi e nauseanti.
Il cane che impara trick, abilità, esercizi nuovi, deve essere allegro e sereno e per rimanere tale chiunque un po’ avvezzo di cani veri sa che questo può avvenire solo se durante il training si ha la capacità di mantenere un livello di stress accettabile, di proporre un mix tra attività mentale e fisica e soprattutto di chiedere esercizi possibilmente corti e sempre variati.
Un lavoro mentale sempre uguale nella modalità di apprendimento e di espressione, di 5 ore al giorno per 5 giorni la settimana protratto per anni, con continui test e prove per confermare la “bravura” del cane, sono un esercizio estremo anche per un cane mentalmente attivo come il border collie, e per quanto rispetto si voglia avere del cane, con un training così estremo, non si può non travalicare il confine tra benessere animale e maltrattamento.
Credo che chiunque sappia chi è un cane, non abbia bisogno di conferme scientifiche per capire che un cane sottoposto ad un training del genere non può definirsi un cane fortunato.
Tutto ciò per dimostrare (a chi?) che il cane Chaser ha imparato e conosce il significato di 1022 vocaboli!
Ma ne valeva la pena?
E soprattutto, una volta stabiliti quanti oggetti Chaser era in grao di riconoscere, a chi avrebbe giovato questo esperimento?
2) Qualunque cane dotato di intelligenza normale e di doti psichiche naturali come quelle che hanno i border collie che gli permetta di restare sano di mente dopo un training del genere, imparerebbe lo stesso numero di nomi che contraddistinguono i vari oggetti.
Non è l’eccezionalità intellettiva di Chaser che ha determinato la creazione del ”bimbo prodigio”, bensì l’eccezionalità della sua tempra e l'eccezionalità estrema del training utilizzato.
Parlando
di amore che sgorga quando il cane guarda l’uomo
3) Mi sembra come minimo inutile sottoporre un cane a risonanza magnetica, sebbene dopo debito addestramento, per dimostrare all'uomo, che evidentemente tanto intelligente non è, (visto che ha bisogno di prove scientifiche), che il cane quando guarda l'uomo è felice e rilascia l'ormone simile a quello dell'umano che si innamora...
Qualsiasi persona dotata di empatia normale e intelligenza normale, si accorge che quando il cane sta insieme al padrone è felice (non sempre, dipende dal padrone che ha, ma in generale il cane dovrebbe essere felice)
Ma io scommetto che lo stesso ormone lo si troverebbero non solo nel cane che guarda il padrone ma anche nel lupo che guarda il suo compagno di branco, il suo leader, la sua mamma, i suoi fratelli, così come nel cane che guarda il guinzaglio per uscire, la palla, il giochino che suona ecc.
Qualsivoglia cosa o persona che provochi gioia nel cane scommetto che induca al rilascio dell’ormone dell”amore”
4) Il puntamento è insito nel dna del cane, infatti se pensiamo a come si svolge la caccia nel branco di lupi, ci accorgeremmo che i lupi "puntano" per indicare la direzione da prendere agli altri membri del gruppo o per indicare la preda predestinata.
Nel border collie poi la "punta" è selezionata da secoli...
Il cane poi, essendo con noi umani da migliaia di anni ha fatto della sua prerogativa di animale socialmente evoluto un passe par tout per la convivenza umana.
In quanto io peraltro creda che anche il bonobo allevato da piccolo in famiglia sarebbe in grado di imparare il significato del nostro gesto di "puntare"
I bonobo "selvatici" non ci riescono perché non sono predatori e perché hanno una società fondata su altri usi e costumi...
Quindi non vedo l'eccezionalità della cosa nei cani tenendo conto che il cane oltre che questa peculiarità innata ha anche un fiuto eccezionale...
Né tantomeno possiamo parlare di capacità deduttive, perché questo test, non dimostra di certo la capacità di deduzione del cane...
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