20 agosto 2016

Ancora bambini vittime dei cani

Ci risiamo
Ancora un bambino muore a causa dell'aggressione di cani di proprietà dei genitori.
Questo il link dove trovare la notizia
http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2016/08/16/bimbo-morto-sbranato-da-due-cani_7b1f1fc0-724b-465c-858f-32d65be5505d.html
Purtroppo questi eventi si ripresentano nel tempo senza che il clamore suscitato dai media riesca a mettere fine a queste tragedie.
Non posso e non voglio entrare nel merito delle responsabilità specifiche di questa tragedia che ha già suscitato tante polemiche, però vorrei dare dei chiarimenti che non ho visto dare dall'informazione pubblica.
Personalmente credo che lo scopo di un articolo, servizio tv, dibattito pubblico,  debba avere come scopo, oltre che la pura e semplice diffusione di una notizia, anche e soprattutto la diffusione di un messaggio chiaro, utile al miglioramento della società in cui viviamo.
Nel caso specifico, in argomento di pertinenza cinofila, mi aspetto che i mass media vadano a cercare la vera causa di tragedie del genere e che non si limitino (come invece accade sempre) ad esecrare l'accaduto demonizzando tout court determinate razze o dipingendo i cani come creature imprevedibili facili alla pazzia che non aspettano altro di trovare un'occasione per aggredire chiunque.

In primo luogo, i servizi giornalistici in tv, univocamente, accomunano nella categoria dei cani cattivi tutti gli individui appartenenti a razze da guardia, difesa o da presa e li mostrano in atteggiamenti che possono apparire aggressivi all'occhio dell'utente medio, per esempio mentre fanno sport di Utilità e Difesa, mentre sono in allenamento alla presa della manica, mentre difendono una proprietà da estranei ecc.
Tutte queste immagini vanno ad alimentare nell'ignaro telespettatore la fobia dei cani "grossi" e dei "cani addestrati"
Il telespettatore, così, assorbendo le suggestioni  che traspaiono da queste immagini, si convincerà sempre più che i cani di questo tipo sono ineluttabilmente "cani cattivi"
Chi è dentro alla cinofilia, invece sa che la storia è ben diversa.
I cani addestrati agli sport cinofili sono cani che hanno sviluppato alte competenze di risposta al controllo dell'uomo, quindi cani che, nell'esercizio delle loro attitudini, sono ottimamente sotto controllo e generalmente questi cani imparano a reagire agli stimoli ambientali in maniera controllata ed equilibrata.
Non a caso cani che dimostrassero qualità caratteriali di scarso equilibrio psichico non verrebbero ammessi alle gare o quantomeno verrebbero profondamene penalizzati attraverso squalifica.
Gli sport cinofili dedicati ai cani da utilità e difesa, non fanno diventare il cane cattivo, anzi, gli offrono l'opportunità di incanalare le sue attitudini innate verso attività idonee all'appagamento di necessità intrinseche alla sua natura, rendendolo un cane sereno, appagato e rispondente alle richieste del suo compagno umano.
Inoltre i cani dediti ad attività sportive sono cani ben socializzati con l'ambiente in cui vivono e con tutto ciò che ne fa parte.
Sono cani che per poter essere in grado d svolgere al meglio le loro attitudini, sviluppano una relazione stretta e collaborativa con il proprietario tanto da rendere l'animale attento e rispondente alle indicazioni che gli verranno date.
Quindi, demonizzare questi cani non equivale assolutamente a fare buona informazione e non rende un servizio né alla cinofilia né all'immaginario collettivo.

In secondo luogo, I CANI NON IMPAZZISCONO, né sono creature facili all'imprevedibilità o all'aggressività.
I cani sono creature prevalentemente istintive, capaci di un pensiero autonomo, anche se ovviamente limitato, con loro precisi codici di comportamento, con loro precise regole sociali, con un loro carattere individuale, con una specifica attitudine secondo la razza, con una loro essenza canina, in base a cui poi risponderanno agli stimoli che l'ambiente (uomo in primis) gli manda.
I cani sono anche fedeli ed affettuosi compagni di vita con chi sa dimostrare loro affetto, coerenza, chiarezza si dimostra capace di catturare la loro fiducia.

Queste caratteristiche, unitamente alla duttilità e modellabilità del comportamento attraverso l'assimilazione di regole imparate (ovviamente secondo indole e attitudine) ha portato il cane da migliaia di anni fa fino ai giorni nostri.
Certo, vi è anche da dire che esistono sfortunatamente casi, anche se rarissimi, dove il cane nasce affetto da tare psichiche e caratteriali, ma in questo caso, il cucciolo dimostra ben presto e molto chiaramente il suo disagio esistenziale.
Questi cani, per lo più vittime di un allevamento scellerato, fin dalla tenera età danno chiari segni di squilibrio che non passano inosservati nemmeno al più ignaro dei proprietari.
Questi rimangono casi rarissimi che per lo più non fanno storia perché i cuccioli vengono soppressi precocemente.
Inoltre, vi è da dire che questi casi in cui le tare biologiche rendono i cuccioli instabili e molto aggressivi, non sarebbero recuperabili con una rieducazione comportamentale, proprio a causa dell'origine biologica della loro tara.
In tutti gli altri casi, se il cane si comporta in modo lesivo, dobbiamo cercare la causa nella mancata abilità del proprietario nella gestione, nell'educazione, nella relazione o nell'incapacità di leggere i segnali prodromici che SEMPRE il cane manda prima di arrivare ad aggredire.
Fatta questa doverosa, quanto impopolare precisazione, per cercare di fare prevenzione, la prima cosa che mi sento di dire è:
"NON LASCIATE MAI SOLI I BAMBINI IN PRESENZA DI UNO O PIU' CANI"

Perché?

Perché i bambini, specialmente se molto piccoli, non hanno esperienza delle reazioni che possono avere le loro azioni, non hanno il completo controllo dei loro movimenti, hanno movimenti bruschi e a scatti, hanno voci stridule e spesso urlano, sono curiosi e la loro curiosità spesso li porta ad azioni coercitive verso il cane o li porta a sottrarre oggetti o cibo,
Il bambino, spesso commette azioni sbagliate che possono portare un cane (sconosciuto o di famiglia che sia) a comportamenti di autodifesa che poi, a maggior ragione se il divario tra la taglia del cane ed il peso del bambino è grande, possono sfociare in tragedie.
i bambini  non hanno il senso del limite e non sono responsabili!
Non che gli adulti a volte si comportino più correttamente di un bambino, ma l'adulto, se vi fosse uno scontro, ha più possibilità di cavarsela di un bambino.
Questa regola generale, che può sembrare una banalità ma a volte è la cosa più sicura per l'incolumità di un bambino, si deve dire, anzi, no, si deve URLARE perché troppo spesso i bambini vengono lasciati in balia di sé stessi o in balia dei cani.

Se una persona non conosce bene il suo cane, se ha anche un solo dubbio di non conoscerne le reazioni, se non conosce il modo di pensare e di agire del cane, se non riesce ad interpretare i segnali che manda se non in chiave antropologica, se non ha mai intrapreso un percorso di educazione del cane con un professionista, se non conosce l'importanza della socializzazione precoce del cucciolo con l'ambiente, se non sa se ha impostato una giusta relazione col proprio cane, in tutti questi casi, se volte stare tranquilli, NON LASCIATE MAI UN BAMBINO DA SOLO CON IL CANE!
Ovviamente sarebbe compito di ogni detentore di cani, imparare a conoscere il mondo canino per evitare tutti quegli errori che fanno reagire malamente un cane, ma l'immaginario collettivo è convinto che basti dare tanto amore al cane per essere ricambiati.
Non è così! Il solo amore non basta!
Il cane, una volta arrivato in famiglia ha bisogno di
- socializzazione precoce e continua, per considerare tutti gli stimoli ambientali come famigliari.
- valide figure di riferimento, coerenti e chiare a cui affidarsi con fiducia.
- considerazione, per sentirsi apprezzato.
- regole sociali per occupare un ruolo collaborativo all'interno del nucleo famigliare.
- regole generali, routine, ruolo e lavoro da svolgere, per sentirsi utile e per collaborare con l'uomo
- gioco, svago ed attività esplorative, per sentirsi appagato
. educazione, per imparare la convivenza civile con la società umana.
Queste sono necessità basilari per la crescita equilibrata e in armonia col mondo in cui vivrà il cane.
Se non vi sono queste premesse, specialmente in razze poco predisposte alla confidenza, alla socialità alla docilità, le percentuali di poter incorrere in episodi sgradevoli, aumentano.
Ovviamente, in questi casi, più un cane è di taglia grande e con morso potente, più il possibile danno sarà grave.

Per concludere e per dare qualche informazione in più
cercando di rendere l'argomento comprensibile ai meno esperti, semplificando, espongo i vari motivi per cui un cane può riversare la sua istintività in atteggiamenti lesivi per l'uomo.
Partiamo sempre dal presupposto che I CANI NON IMPAZZISCONO né improvvisamente, né lentamente!
Un cane quando attacca (a parte i rarissimi casi che sono dovuti a malattie organiche o da tare biologiche) ha sempre una buona ragione (dal punto di vista etologico) per farlo!
Vediamo quali:

- Paura -
Un cane spaventato, insicuro, con scarsa autostima, se viene messo alle strette (obbligato, rinchiuso in ambiente stretto insieme ad un potenziale pericolo, trattenuto al guinzaglio vicino a uno stimolo stressogeno), se viene approcciato in modo poco canino, (mani sulla testa, coda, in modo diretto, in modo troppo chiassoso, con movimenti troppo rapidi, abbracciato) se viene colto di sorpresa (mentre riposa) può reagire aggressivamente.

- Dolore -
Un cane con soglia di reazione bassa e/o con problemi di salute se viene urtato accidentalmente o toccato in zone che gli arrecano dolore può reagire aggressivamente.

- Protezione -
L’aggressività protettiva ha per scopo la difesa di uno spazio (territorio) o di una persona o animale che il cane ritiene sia a lui subordinato.
Viene preceduta da una fase di intimidazione, dopodiché se l'intruso non desiste il cane aggredisce.

- Maternità-
La femmina che ha una cucciolata può aggredire le persone con cui non ha una buona relazione per proteggere i suoi cuccioli.

- Possessività -
Un cane con poca docilità, con scarsa relazione col proprietario, con alta competitività, può aggredire se si tenta di sottrargli un oggetto o qualcosa che ritiene di sua proprietà.

- Gerarchia-
Il cane è un animale sociale che basa la sua convivenza su un complesso sistema gerarchico i cui due più importanti fondamenti sono la subalternità e la leadership.
Il cane ben relazionato con il sistema famiglia, riveste principalmente un ruolo subalterno all'uomo per ovvi motivi di convivenza in una società umana e non canina.
Un cane felice di essere collaborante e subalterno all'uomo non ha necessità di dare sfogo alla sua istintiva aggressività.

-Predatorietà-
Un cane poco socializzato da piccolo con tutti gli stimoli che troverà nel suo ambiente da adulto, può ritenere che oggetti, animali, o altro in rapido movimento e/o che emettono suoni inusuali, siano equivalenti ad una preda. (bambini, neonati, motorini, biciclette, palloni, skateboard ecc)

-Redirezione-
  Se un cane, per qualsivoglia motivo, volesse mordere qualcuno o qualcosa, non arrivandoci perché troppo lontano o perché impedito a farlo da un ostacolo, barriera o laccio, può redirigere l'aggressività verso l’individuo o l'oggetto a lui più vicino.

Detto questo vi è da dire anche che qualsiasi cane, di qualsiasi razza, può mostrare aggressività, ma altresì vi è da dire che un can ben socializzato, ben relazionato col proprietario e la sua famiglia, ben inserito in uno specifico ruolo all'interno del nucleo in cui vive, ben educato, ben tenuto e ben soddisfatto per quelle che sono le sue esigenze fondamentali di cane, sano e privo di tare genetiche, avrà motivo di aggredire pari a zero.
Quindi, se un cane mostra aggressività, non è mai esclusiva colpa del cane. (se non nei casi rarissimi di cause organiche o genetiche)
Il cane infatti non ha chiesto di essere adottato, non ha coscienza morale, non sa quali sono le regole della società umana, non sa che un morso di riposizionamento sociale può causare danni irreparabili su un bambino, non sa che gli umani regolano le loro dispute con altri mezzi e non con i morsi.
Il cane è un cane e come tale, fa il cane.
Siamo noi, esseri intelligenti, a dovere capire la vera essenza del compagno peloso che abbiamo scelto di metterci in casa, siamo noi a dover capire il SUO modo di vedere il mondo, siamo noi a dover essere responsabili dei comportamenti e delle azioni di una creatura che ci sta accanto da migliaia di anni e non si è ancora stancata.

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