30 ottobre 2010

La sindrome de" La volpe e l'uva"


A proposito delle nuove ideologie nascenti,

new age-ipergentiliste- iperbuoniste -naives-alternative, pare che l'ultima trovata in ambito cinosofico (cino-filosofico) sia la demonizzazione del clicker training.
Per chi non conoscesse lo strumento consiglio di visitare questo link

Il clicker è uno strumento e, come tutti gli strumenti, se lo usi a
sproposito o lo usi in modo inappropriato fai danni, se lo usi bene e quando ve ne sia reale bisogno, stai semplicenente usando uno strumento utile a qualcosa.
Trovo ottimo il suo impiego nella costruzione di esercizi complessi.
Non mi piace se usato solo per dare conferme!
Molti di questi pseudo educatori alternativi sostengono che il clicker sia uno strumento di deprivazione cognitiva e relazionale per il cane. Questi personaggi, non sanno quanto si sbagliano!
Il clicker non serve per costruire una relazione tra il cane e il suo compagno umano!
Chi lo usa con questo scopo non ha capito cosa sia il clicker training e sta usando lo strumento a sproposito!
La relazione si costruisce a priori e senza l'ausilio di strumenti meccanici, vorrei ribadire però che l'uso del clicker training non danneggia assolutamente l'intesa raggiunta tra uomo e cane nè il loro rapporto!
Non capisco le prese di posizione totalitarie "io non lo uso assolutamente" o "io lo uso assolutamente!"
In cinofilia gli assolutismi non funzionano! Funziona la relatività!
Tutto è relativo al cane e a chi gli sta accanto! A volte il suo uso è consigliato, a volte non serve!
Se usato bene e quando ve ne sia necessità, il clicker, a mio avviso, è un ottimo strumento che sviluppa anche la cognitività nel cane (shaping) e innalza la sua autostima (viene gratificato per l'emissione di un comportamento che per lui prima era sconosciuto e che invece, poi, attraverso le prove e i ragionamenti, il cane è riuscito a discriminare )
Chi dice che usando il clicker il cane non ragiona dimostra di non avere mai usato questo strumento o di non conoscere i modi di apprendimento del cane.
Nello shaping, il cane, prima di tutto deve avere un rapporto buonissimo col suo compagno umano, proprietrario, padrone, bipede, conduttore ecc. fatto di fiducia e complicità, deve avere voglia di collaborare con lui, inoltre, durante il training, deve ragionare per arrivare a capire cosa si vuole da lui.
Se manca tutto questo il cane ti molla, appunto perchè dotato di cognitività, può scegliere se giocare con te o andarsente.
Il clicker non obbliga il cane a fare quello che non vuole!
Gli animali non sono stupidi!
Stiamo parlando di condizionamento operante, cioè dei tentativi , tramite prove ed errori, che l'animale esegue, per capire quale sia il comportamento da adottare in modo tale da ricevere un consenso o una gratificazione.
Per tranquillizzare ulteriormente chi vede il condizionamento operante come uno strumento di tortura, direi di riflettere sul fatto che: "NON POTRAI MAI FAR FARE ALL'ANIMALE QUALCOSA CHE GIA' NON SIA INSITO NELLE SUE CAPACITA' DI FARE QUELLA COSA"
Mi domando, coloro i quali criminalizzano il clicker, come cavolo lo abbiano visto usare.
E' pur vero che, nei vari stage di clicker training che ho frequentato, ho visto che esistono varie e contrastanti scuole di pensiero sul suo utilizzo ed alcune tecniche sono veramente inaccettabili, tanto che, in uno di questi semianari, ad un certo punto, dopo l'ennesima inesattezza propinata dalla docente, me ne sono andata, lasciando la guru di turno alle sue elucubrazioni con relativo codazzo di fans adoranti.
E' chiaro che se un povero malcapitato impara l'uso del clicker come veniva proposto in quel seminario, farà dei danni, viceversa se impara il suo "buon uso"potrà divertirsi insieme al suo cane!

Mi domando anche come possano criminalizzare il clicker coloro i quali diachiarano apertamente di non conoscerlo nè di averlo mai usato nè studiato! Aprono la bocca e danno fiato al bla, bla, bla! (sport cinofilo sempre più affollato)

Piccolo aneddoto esplicativo di come il cane non sia penalizzato nella sua cognitività, ma anzi, di come le sue potenzialità vengano aumentate durante clicker training! Maya che dimostra di aver capito la differenza tra DENTRO e FUORI

Durante un esame al corso istruttori di qualche tenmpo fa, avevo dato il comando, (Per dirla con le nuove ideologie :"Brrrrrr, "comando"? Non sia mai! dai, meglio segnale, "Segnale"? No,troppo irrispettoso, dai, meglio signal! "Signal"? No dai, meglio indicazione!
Ecco, le ho dato l'indicazione di eseguire il "Cesto"
Cesto è un esercizio dove il cane deve mettere un oggetto, da te indicato, in un contenitore posto a una certa distanza sia da te che dal cane.
Bene, Maya esegue l'esercizio, ma, sfortunatamente, l'oggetto cade sul bordo del contenitore e rimbalza fuori !
Ora, se Maya fosse stata automatizzata dal clicker e deprivata di cognitività, avrebbe considerato concluso l'esercizio!
Infatti lei aveva aperto la bocca per prendere un oggetto, aveva percorso il tratto che la separava dal contenitore ed aveva aperto di nuovo la bocca per lasciare l'oggetto.
Invece, udite udite, senza che nessuno le avesse dato indicazioni aggiuntive, autonomamente e dimostrando una grande capacità cognitiva, ha ripreso l'oggetto e lo ha depositato di nuovo all'interno del contenitore. Ha guardato bene se la cosa le andava bene ed è tornata da me trotterellando festosa.
Se questa non è cognitività...

Sono convinta altresì che il clicker non si possa dare in mano a tutti, men che meno al neofita.
Prima di usare il clicker bisogna imparare una marea di cose, proprio per evitrare di fare danni
( es: l' apprendimento nel cane, i segnali di stress, i tempi di attenzione, funzione e qualità dei rinforzi, ecc.)
Conosco alcuni educatori che danno in mano il clicker alle prime lezioni al neofita che si rivolge a loro, magari con un cane con problemi di comportamento. In questi casi il danno è assicurato!
Il clicker è uno strumento neutro, diventa pericoloso o utile, secondo l'uso che ne fai e la conoscenza che ne hai!
Concludendo, aggiungo anche che non tutti i cani sono felici di stare sul divano, credetemi, e non tutti i cani sono stati creati per non fare niente! (Checchè ne dicano i nuovi ipergentilisti alternativi)
Le discipline sportive, se fatte "come si deve" sono un'ottima opportunità per divertirsi insieme!

23 ottobre 2010

Dominanza; diamo a Cesare quel che è di Cesare



Tempo fa è comparso, su varie pagine web che parlano di cinofilia, il testo di una ricerca portata avanti in Gran Bretagna.

Ecco il testo originale


ed ecco la traduzione:

"ScienceDaily (25 maggio 2009) - Un nuovo studio mostra come il comportamento dei cani sia stato frainteso per generazioni: in realtà con queste idee errate sul comportamento del cane e sul suo training è probabile che il comportamento indesiderato sia stato indotto piuttosto che eliminato.
I risultati sfidano molte delle interpretazioni sui comportamenti di dominanza e tecniche di training proposte attualmente da addestratori di cani in TV.
Secondo la ricerca pubblicata dagli accademici presso l'Università di Bristol Dipartimento di Scienze cliniche veterinarie nel Journal of Veterinary Behavior: “Clinical Applications and Reserch”, contrariamente alla credenza popolare, i cani aggressivi non stanno cercando di affermare il loro dominio sui componenti canini o umani del proprio branco.
I ricercatori hanno passato sei mesi a studiare i cani interagire liberamente in un “ Dogs Trust rehoming Center”, rianalizzando dati provenienti da studi di cani selvatici, prima di concludere che i rapporti individuali tra i cani sono appresi attraverso l'esperienza più che motivati da un desiderio di affermare la "posizione dominante".
Lo studio dimostra che i cani non sono motivati dal mantenere il loro posto nella gerarchia del branco, come molti addestratori di cani è ben noto che predichino.
Lungi dall'essere utili, dicono gli accademici, gli approcci di training volti alla "riduzione della dominanza" che variano dall’essere inutili all’essere realmente pericolosi e rischiare di peggiorare i comportamenti.

Istruire i proprietari a mangiare prima del loro cane o passare attraverso le porte prima non influenzerà la percezione complessiva che il cane ha del rapporto - semplicemente insegnerà loro cosa aspettarsi in queste situazioni specifiche. Molto peggio le tecniche come bloccare il cane a terra, afferrarlo per le guance, o blasting hooters (lett. significa squillare trombe o cmq provocare scoppi o suoni forti). Queste produrranno cani ansiosi, spesso verso i loro proprietari, e potrebbero portare ad un aumento dell’aggressività.

Il Dr Rachel Casey, Senior Lecturer in Companion Animal Behaviour and Welfare alla Bristol University, ha dichiarato: "L'ipotesi che ogni cane sia motivato da un desiderio innato di controllo su persone e altri cani è francamente ridicola. Sottovaluta enormemente le complesse abilità comunicative e di apprendimento dei cani. Essa comporta anche l'uso di tecniche coercitive di training, che compromettono il benessere, e sono causa di problemi comportamentali.
"Nella nostra clinica di riferimento molto spesso si vedono cani che hanno imparato a mostrare aggressività al fine di evitare la pena prevista.
I proprietari sono inorriditi di fronte alla spiegazione che il loro cane è terrorizzato da loro, e sta mostrando aggressività a causa delle tecniche che hanno usato - ma non è colpa loro, quando sono stati invitati a farlo, o hanno guardato 'comportamentisti', non qualificati, raccomandare tali tecniche in TV. "

Il Personale del Dogs Trust, uno dei più grandi centri per il benessere del cane del Regno Unito, vede i risultati del training sbagliato sul cane continuamente. Il direttore e veterinario Chris Laurence MBE, ha aggiunto: "Siamo in grado di dire quando un cane viene da noi se è stato sottoposto alla 'tecnica di riduzione della posizione dominante' tanto amata di addestratori di cani TV. Possono essere talmente impauriti da presentare aggressività verso le persone.
"Purtroppo, molte tecniche utilizzate per insegnare a un cane che il suo proprietario è il leader del branco sono controproducenti, non sarà possibile ottenere un cane che si comporta bene, ma si finirà per avere un cane così spaventato che o avrà perso tutti i suoi comportamenti naturali e semplicemente non farà nulla, o sarà talmente aggressivo da essere pericoloso per tutti."

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Vorrei esprimere un commento "fuori dal coro" in merito a questa ricerca.

1) Una semplice osservazione non mi basta per considerare credibile uno studio!
Ho bisogno di sapere come, in che modo, con quali protocolli e in quale ottica o "visuale", è stato portato avanti!

2) Lo studio è stato effettuato in un centro di accoglienza per cani abbandonati, quindi, chiunque abbia fatto del volontariato in canile, sa quali possono essere le condizioni di “osservazione” e di raccolta dei dati in un ambiente tanto instabile come lo è un rifugio per cani abbandonati; Assolutamente variabili, non obiettive e senza parametri di valutazione oggettivi e affidabili!( Pare di capire che il parametro di questa ricerca fossero i cani selvatici, in tal caso una ragione in più per farmi apparire questa ricerca come assolutamente inaffidabile!)

3) Per arrivare a delle conclusioni affidabili, sei mesi di osservazione, sono ASSOLUTAMETE pochi!!

Sono completamente convinta e d’accordo, (ma lo era fin da prima di questa ricerca) che i cani aggressivi NON stanno asserendo la loro dominanza quando si trovano all’interno del “branco umano” (poichè le dinamiche relazionali tra cane e uomo sono regolate da “roba diversa”)
Credo invece che i rapporti fra cani siano regolati da sottili meccanismi sociali tra i quali siano compresi ANCHE quelli di DOMINANZA e SOTTOMISSIONE oltre naturalmente a tutta una gamma di grigi tra una sponda e l’altra!

n.d.r una breve spiegazione sui vocaboli DOMINANZA e SOTTOMISSIONE

Dominanza: per definizione è la capacità di ottenere privilegi e difenderli.
Per far ciò il cane usa posture alte e comportamenti ritualizzati, di fronte ai quali i cani dominati si sottomettono.
Può al limite anche ricorrere a comportamenti d'aggressione, detti in tal caso competitivi o gerarchici.

Sottomissione: è la capacità da parte della vittima di bloccare l'aggressione nel corso dell'attacco e di evitare morsi gravi, mediante il ricorso a posture (tipicamente basse), mimiche e rituali non aggressivi, che fungono da segnale di calma immediata.

Questi meccanismi, senza scomodare i ricercatori, li vediamo bene anche al parco sotto casa, dove ALCUNI CANI e non tutti, dimostrano di essere interessati a mantenere o conquistare alcuni privilegi (di qualsiasi tipo)

Del resto, se nella società canina non vi fosse la possibilità di incontrare eventi in cui si manifesta la dominanza tra conspecifici, non vi sarebbe necessità di imparare sin da piccoli l' utilizzo del linguaggio canino (socializzazione, segnali calmanti, posturali ecc) che lo si impara principalmente per evitare episodi di aggressione da parte di individui più determinati di altri ad impossessarsi o a mantenersi privilegi o risorse (di qualsiasi tipo) detti Dominanti!

Capisco benissimo che la parola DOMINANZA, (ormai ampiamente bistrattata e riempita di significati antropomorfici da vaneggianti ideologie emergenti, simil new age e buoniste), susciti chissà quali immagini di sevizie,o atrocità, ma dobbiamo, secondo me, in tutta tranquillità, restituire al termine il suo semplice significato.

E’ chiaro che la maggior parte dei comportamenti canini è volta a evitare i conflitti e a mantenere basse le tensioni, questo non vuol dire però che TUTTI i cani sono disinteressati ad accaparrarsi privilegi e a mantenerli (DOMINANZA)
Nel momento in cui due individui si dovessero trovare, per qualsivoglia ragione, ad avere le stesse pretese e ad avere le stesse probabilità di ottenere ciò che vogliono, ci provano! Come? Prima con le posture, poi con le minacce e se nessuno dei due cede (SOTTOMISSIONE) arrivano allo scontro.
Quindi, il risultato di quello studio mi sembra più una incomprensibile intenzione di far sparire dalla cinofilia il termine DOMINANZA che un serio apporto alla cultura cinofila.
Dominanza = capacità di un cane di ottenere privilegi e difenderli.”
Niente di più niente di meno.

Cito
“ La dott.ssa Rachel Casey, docente in Benessere e comportamento degli animali d’affezione all’Università di Bristol, afferma: “La supposizione generalizzata che ogni cane sia motivato da un qualche desiderio innato di controllare le persone e gli altri cani è veramente ridicola. Sottostima enormemente le complesse abilità comunicative e di apprendimento dei cani. “

Sono d’accordo che" la supposizione GENERALIZZATA che ogni cane sia motivato da un qualche desiderio di controllare gli altri cani sia ridicola".
Non sono d’accordo che NESSUN cane lo sia! (Parlo di rapporti tra CANE E CANE!)
Per i lupi selvatici adulti il discorso è diverso, perchè generalmente la dominanza non ha motivo di esprimersi, salvo in rarissimi casi, poichè il cucciolo IMPARA prestissimo qual'è il suo posto nella scala gerarchica del branco. Deve, in qualche modo, stare al suo posto! E lui lo sa benissimo. Quindi, una volta imparato cosa si può e cosa non si può fare (lo impara dalla madre, dagli adulti del branco e dai suoi primi approcci relazionali all'interno del branco) si regola di conseguenza. La dominanza e la sottomissione la impara da cucciolo, quindi i branchi di adulti hanno un carattere armonioso e tranquillo che fa supporre che la DOMINANZA non esista!
Cito
“L'ipotesi che ogni cane sia motivato da un desiderio innato di controllo su persone e altri cani porta anche all’uso di tecniche addestrative coercitive che compromettono il benessere e che, in effetti, provocano problemi comportamentali"

Le tecniche “addestrative” sono molteplici e l’uso che se ne fa dipende dall’UOMO e non dall’uso del termine DOMINANZA.
Per esempio, un educatore potrebbe benissimo essere convinto che tra cani esistano rapporti fatti ANCHE di dominanza e sottomissione e che comunque per risolvere eventuali problemi comportamentali o educativi usi tecniche molto più intelligenti, efficaci e gratificanti per il cane! Non è obbligatorio usare tecniche basate sulla dominanza e sottomissione! Appunto perchè la relazione tra cani e umani è talmente ricca, sottile e intelligente, credo che un educatore illuminato voglia usare soltanto tecniche educative che tirino fuori dal cane tutte le sue potenzialità intellettive, escludendo tecniche obsolete come quelle che affondano le loro radici nei meccanismi di dominanza e sottomissione.
In conclusione credo che il termine DOMINANZA non abbia niente di così spaventoso o irrispettoso per il cane. Come sempre, non sono i termini a fare la differenza; la differenza la fanno gli uomini!



22 ottobre 2010

Non esageriamo!



E' sotto gli occhi di tutti che i metodi per educare il cane sono in continua evoluzione ed in continuo fermento.
In pochi decenni, sotto l'impulso dato dal nuovo modo di concepire il cane, le ideologie sui percorsi educativi sono cambiate radicalmente.
Partendo dai metodi brutali e barbari in uso fino a qualche ventennio fa, che prevedevano l'uso di meschine forme di coercizione fisica e psichica del cane, siamo passati alle tecniche più dolci e rispettose dell'identità dell'animale, basate sulle gratificazioni e sulla ricompensa dei suoi comportamenti utili alla serena convivenza nella società umana, fino ad arrivare, (in una visione altamente innovativa e soggettivizzante del cane,) ad attribuire all'animale finissime capacità cognitive e di pensiero autonomo e a riconoscergli quindi il diritto di essere educato attraverso il potenziamento della sua identità individuale, emotiva e relazionale, fruitrice di diritti inalienabili.
Questo notevole balzo in avanti è potuto avvenire
grazie a due elementi fondamentali legati imprescindibilmente fra essi.
Il primo:" L'affinamento della sensibilità delle coscienze e l'interesse crescente relativo al benessere animale"
Il secondo:" Gli studi, le osservazioni, la metabolizzazione degli elementi didattici raccolti, la sperimentazione pratica, i risultati ottenuti.
Ne consegue che, rispetto al passato, la vita che il cane condivide con l'uomo è notevolmente migliorata.
Il nostro amore nei confronti del cane è più completo perchè la sensibilità verso i suoi bisogni, sia fisici che psichici, è notevolmetne aumentata.
Questo stato di cose rappresenta un arricchimento culturale a vantaggio dell'intera comunità
cinofila.
Ora però, come succede spesso quando i processi intellettuali si spingono rapidamente verso sponde nuove e ancora poco espolorate, in ambito cinofilo si stanno formando delle derive ideologiche a carattere estremistico ed integralista che poco hanno a che vedere con la pragmaticità quotidiana del vivere col cane e men che meno con la reale essenza dell'animale.
Queste ideologie "ipergentiliste"o "iperbuoniste" esulano da una visione etologica realistica del cane e, nell'ottica del tutto si evolve tutto si trasforma, vogliono giocare la carta del "E' VERO TUTTO, MA ANCHE IL CONTRARIO DI TUTTO"
E' pur vero che tutto si evolve e tutto si trasforma, ma esistono dei punti fermi dai quali non si può prescindere.
Questi punti fermi sono le basi della logica e della conoscenza, concretizzati nell'esperienza.

Queste nuove ideologie cinofile, altro non producono che confusione, dubbi, incertezze e a volte anche sconcerto in chi si avvicina per la prima volta al mondo cinofilo e consentono la proliferazione di pseudoeducatori o guru dell'ultima ora di scuola "new age-naif-alternativa" dei quali non ce ne sarebbe alcun bisogno!

Una rassegna dei nuovi dettami di queste ideologie prevede:
- la criminalizzazione del clicker training! (n.d.r. Utile e divertente mezzo per la costruzione di nuovi comportamenti e per l'aumento delle capacità cognitive e dei tempi di attenzione nel cane)
- Il divieto di dire NO al cane! (n.d.r. E' ampiamente assodato che se il cane non impara sin da piccolo a gestire piccoli disagi emotivi, come può essere l'inibizione, una tantum, di qualche comportamento, vi sono altissime probabilità che questo cane cresca squilibrato)
- L'abolizione dei termini PADRONE e PROPRIETARIO nella definizione di colui che vuole adottare un cane, vocaboli ritenuti irrispettosi per la dignità del cane! (n.d.r. Da tempo è risaputo che non sono i termini a fare la differenza, la differenza la fanno gli uomini coi loro comportamenti)
- La stigmatizzazione del fare sport col cane o qualsiasi altra attività diversa dallo stare sul divano di casa! (n.d.r. Sappiamo bene tutti che, se fatto bene, lo sport col cane è fonte di gratificazione e divertimento )
- La criminalizzazione del vocabolo ADDESTRARE! (n.d.r.Addestrare = rendere destro, agile, pronto, idoneo)
- La derisione e lo svilimento dell'uso di ricompense in cibo per confermare la buona esecuzione di nuovi esercizi o di comportamenti alternativi! (n.d.r. il bocconcino è una gratificazione primaria che, se convenientemente usata, risulta uno strumento molto utile nel rinforzo dei comportamenti del cane, specialmente ad uso dei proprietari neofiti)

queste sono le principali amenità di queste nuove ideologie, ma ce ne sono molte altre che tralascio!

Ritengo pericolosa e destabilizzante questa deriva estremistica che si sta diffondendo in ambito cinofilo tendente ad attribuire al cane rappresentazioni che non gli appartengono e a negare aspetti fondamentali della sua natura.

Questo non fa bene nè ai cani nè alla buona cultura cinofila!