19 agosto 2008

Attivazione mentale; cos'è?


L'Attivazione mentale, detta anche "Problem Solving", è una piacevole attività che, come dice il nome, sotto forma di divertenti giochi, ha lo scopo di attivare la mente del cane.
In che modo?
Proponendo al cane dei simpatici problemi da affrontare, che all'inizio saranno molto semplici e che poi si faranno leggermente più difficili, seguendo l'incremento delle capacità del cane nel risolverli.
Questi giochi possono essere usati sia come attività ludica intelligente, sia come passatempo nelle giornate di pioggia, sia come svago per cani affetti da patologie che pongono dei limiti alla loro attività fisica,
sia come esercizio coadiuvante nel trattamento dei disagi del cane (iperattività, scarsa capacità di concentrazione, scarsa autostima, estrema timidezza ecc.)
In tutti i casi, sono indiscusse le conseguenze benefiche che se ne trarranno.

Infatti, i giochi di ”Attivazione mentale”
hanno l’effetto di:

- Sviluppare l’intelligenza e la capacità di riflessione del cane.

- Aumentare i tempi di concentrazione e migliorare le performances dei cani da lavoro.

- Innalzare la soglia di stress.

- Aumentare l’autostima dei cani insicuri o paurosi.

- Aprire la mente del cane. (Sviluppare le sue potenzialità mentali)

- Calmare e rendere più riflessivi i cani affetti da iperattività, ipersensibilità ecc.

- Rinsaldare il feeling tra cane e proprietario.

- Svagare in maniera costruttiva il cane annoiato.

- Fare apprendere al cane nuove abilità.

Inoltre i giochi di attivazione mentale possono essere usati, specialmente nei cani estremamente passivi, come ottimo propedeutico al clicker training.

Nei prossimi post vedremo qualche piccolo giochino e le regole per giocare bene!
Continua...
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8 agosto 2008

- Educazione cinofila, ovvero... -


Dal vocabolario
Educare = Insegnare norme impartite per formare il carattere, per sviluppare o affinare le attitudini intrinseche e le capacità di qualcuno e per far contrarre un’abitudine o una regola di comportamento

Per usare un linguaggio etologico, educare significa modellare e orientare comportamenti naturali dell’animale da parte dell’uomo. Educare il cane quindi è un lavoro importante, tanto delicato e articolato quanto affascinante e coinvolgente che richiede applicazione, impegno, costanza e coerenza per l’ottenimento dei giusti risultati.
L’educazione cinofila quindi si preoccupa di fare imparare al cane le regole necessarie per un buon inserimento e una buona convivenza nel suo nucleo famigliare e nella società umana e permette di evidenziare gli strumenti necessari per dare a Fido le capacità di capire e rapportarsi correttamente ai modelli e agli stili di vita dell’uomo, che spesso sono molto diversi, anzi a volte diametralmente opposti a quelli tipici della sua specie. Ma l’educazione cinofila si rivolge soprattutto al proprietario del cane che dovrà imparare a capire, conoscere e rispettare le reali necessità del suo fedele amico a quattro zampe.
Riassumendo in poche parole ciò che fa l’educatore cinofilo è :
insegnare al proprietario ad educare il proprio cane"
ovvero "
educare il proprietario ad insegnare al proprio cane".
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- Addestramento del cane, ovvero... -



Dal vocabolario

Addestrare = Rendere capace qualcuno a fare qualcosa; rendere massimamente abile; ammaestrare.



L’addestramento del cane quindi è un'attività mirata all’insegnamento di una particolare abilità per lo svolgimento di un determinato esercizio o lavoro, finalizzato all’ottenimento della massima valutazione in una prova, nell’esecuzione della quale, generalmente, si vuole ottenere una qualità di rendimento molto elevata. Al cane addestrato viene domandata la capacità di dimostrare l’alto grado di preparazione tecnica raggiunto dal binomio in quella particolare disciplina.

L’addestramento prevede parametri di:


  • Affidabilità - l’animale deve rispondere correttamente allo stimolo almeno nel 95% delle richieste -

  • Permanenza - l’apprendimento dell’esercizio dovrebbe durare tutta la vita -

  • Precisione - l’esercizio nella sua esecuzione dovrebbe aderire nella maniera più precisa al modello previsto dallo standard -

  • Velocità - un esercizio eseguito rapidamente è più apprezzato dello stesso eseguito lentamente -

  • Stile - l’animale deve dimostrare armonia nei movimenti -

Così un esercizio semplice come il seduto, sarà via via reso più difficoltoso dall’inserimento progressivo di una serie di criteri sempre più esigenti, ai quali il cane imparerà a rispondere sedendosi ed esempio al fianco del conduttore o di fronte ad esso, vicino o lontano, da fermo o in movimento, da terra o da in piedi, da solo o in gruppo, in presenza del conduttore o con il conduttore nascosto, per periodi di tempo brevi o lunghi, in maniera più veloce ecc.


L’addestramento del cane è l’arte dell’ammaestramento raffinato, nato in origine per la formazione di fedeli collaboratori dell’uomo rurale, utilizzato poi a scopi militari e di spettacolo(circo), che al giorno d’oggi, nella società urbana industrializzata, appare prevalentemente come fine a sé stesso. Ciò non toglie che l’addestramento del cane sia un’attività apprezzabilissima anche e soprattutto ai giorni nostri, dove cani ottimamente predisposti alla produzione di altissime performance, diversamente non avrebbero occasione di esprimer al meglio le loro attitudini innate, le loro caratteristiche individuali e di razza, né di mettere a frutto le loro singolari doti intellettive. D'altro canto per addestrare etologicamente il cane, l’addestratore deve avere altissime conoscenze tecniche delle più moderne e rispettose metodologie di insegnamento, nonché sane doti morali e caratteriali.

Addestrare è un lavoro molto impegnativo, ma che, se fatto bene, regala grandi soddisfazioni ad entrambi i componenti del binomio.


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7 agosto 2008

- In arrivo il patentino -


Adnkronos - Mer 16 Lug - 18.16

(Roma, 16 lug. (Adnkronos Salute)
Dopo l'emanazione entro l'estate di una nuova ordinanza che cancellerà la 'lista nera' di razze canine pericolose, ma introdurrà l'obbligo di guinzaglio e museruola, "ci sarà anche un disegno di legge più ampio, che porterà a una normativa quadro che possa aiutarci a migliorare la detenzione di animali, in particolare l'educazione e la formazione dei proprietari. Nel testo, seguendo il modello francese, sarà ad esempio prevista l'adozione di un patentino" per chi possiede un animale particolarmente impegnativo. Ad annunciarlo è stata Francesca Martini, sottosegretario al Welfare, oggi a Roma a margine della presentazione dei risultati delle indagini dei Nas in canili e allevamenti. "L'ordinanza è un provvedimento urgente che interviene su aspetti scarni della questione - ha spiegato Martini - ma essendoci stati anche altri parlamentari che nella scorsa legislatura avevano presentato Ddl sul tema, in futuro si aprirà un grande dibattito che unirà tutte le forze politiche". La nuova ordinanza, che andrà a sostituire quella attualmente vigente e in scadenza a gennaio 2009, "si limiterà quindi a eliminare la 'black list' di razze canine considerate aggressive e a introdurre l'obbligo di abbinare sempre l'uso del guinzaglio alla museruola: oggi, infatti, la legge prevede l'utilizzo dell'uno o dell'altra". Successivamente, con un disegno di legge la questione verrà approfondita e ampliata, "con l'adozione di un patentino per chi sceglie di adottare un cane impegnativo. I criteri di classificazione di questi animali sono in via di definizione, ma penso saranno legati al loro peso, perchè il pericolo deriva non solo dalle morsicature, ma anche da possibili urti". Martini rimane ferma sulle sue posizioni nonostante il recentissimo caso di aggressione da parte di un pitbull verso la sua padrona, un'anziana sarda deceduta a casa propria nei giorni scorsi. "E' partita un'indagine ministeriale su questo episodio - ribadisce il sottosegretario - ma io lo considero l'ennesima prova che la 'lista nera' non funziona. Non per niente è una disgrazia che è avvenuta con la 'black list' ancora vigente. Senza contare che l'animale veniva tenuto legato con una catena alla porta e che il proprietario era un pregiudicato, e dunque abusivo", perché la legge prevede che un delinquente non possa detenere un animale del genere.
Fonte Adnkronos

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